BATTLEFIELD VS CALL OF DUTY

BATTLEFIELD VS CALL OF DUTY

Come può un veterano di Call Of Duty abbandonare il suo primo amore per cadere nelle braccia del nemico?

Sono un appassionato di giochi sparatutto e questo la dice lunga sulla mia personalità e le preferenze in fatto di gameplaying. Da piccolo mi sono formato con Warrock, Red Faction II, XIII i due colossi di Call of Duty e Battlefield , Combat Evolved, SWAT e Halo per atterrare infine su Call Of Duty e Battlefield.

In questo articolo voglio ripercorrere gli anni della mia carriera come soldato virtuale, raccontando aneddoti e ragioni per le quali mi sono legato a un gioco piuttosto che un altro. Ebbene sì, la verità è questa: ho abbandonato dopo tanti anni Call Of Duty per diventare un vero soldato di Batterfield, ma andiamo per ordine raccontiamo la storia dagli esordi.

Gli esordi nel gameplay

Il mio primo Call Of Dutyè stato il mitico World At War: grafica da sballo e tanta emozione, con un pacchetto che ti forniva anche di Battlefield 2 , che purtroppo non apprezzai al momento. In effetti la differenza tra i due all’epoca era davvero sostanziale: mentre Call of Duty si basa sull’effettiva capacità del player di fare la differenza con le proprie giocate, privilegiando lo scontro one to one, Battlefield ti consente di giocare con molte persone e ciò che conta è l’astuzia e non la bravura perché devi difenderti anche da improvvisazioni azioni kamikaze.

Si tratta dunque di un approccio diverso che richiede anche attitudini e preferenze differenti del giocatore che nel tempo possono cambiare. Gli elementi che fanno la differenza sono pochi ma sostanziali: Call Of Duty, ad esempio, non consente la rivitalizzazione dei compagni o la possibilità di dare loro altre munizioni, ogni squadra viene ottenuta divisa in plotoni piccoli da 5 giocatori e ciascuna squadretta è guidata da un leader che decide se modificare i plotoni, se difendere o attaccare. Lo schema del blockbuster Activision è più organizzata e contiene schemi tattici precisi, che mirano solo a uccidere il nemico.

Batterfield è molto cambiato negli anni, raggiungendo un livello con il Batterfield 3 che integrava armi e accessori da guerra come granate, mirini ottici, meccanici o telescopici e baionette, scegliendo autonomamente se il proprio fucile possa sparare manualmente o in modalità semiautomatica a automatica in base alla distanza in cui si trova il bersaglio. Possibilità di estranee a Call Of Duty dove la riflessione e l’esperienza hanno la meglio su ogni altro elemento, permettendoti di ottenere ricompense per le uccisioni eseguite e che hanno un oggetto bombardieri per lanciare razzi AC/130 o missili teleguidabili fino alla miticatestata nucleare . In sostanza, Batterfield concentra la sua azione nella collaborazione tra players finalizzata all’esclusiva distruzione del nemico.

Un altro aspetto è quello dell’estensione delle mappe che sono il riflesso diretto dei diversi schemi di gioco: Call Of Duty, ad esempio, privilegia le battaglie in campi limitati come le arene, differenziandoli in Rust fino alle aree estese come quelle disponibili in World In guerra. In Batterfield , invece, si estendono su mappe che sono secondi di viaggio che durano per raggiungere i compagni della propria squadra rallentando l’azione, come nelle mappe di Caspian Borders di qualche anno fa. Oggi questo problema sembra superato e il Batterfield Onele mappe sono più limitate con maggior numero di giocatori, inoltre, i campi di battaglia pur essendo estesi sono divisi in diversi e numerosi settori e vanno intrapresi in modo graduale.

L’approccio lanciato da DICE trasforma ogni partita in una moltitudine di colpi di scena che rende tutto avvincente, come l’effetto spaccamascella causato da Levolution che con Batterfield 4 rende il gioco interattivo. In tal modo è possibile sigillare porte, far scattare l’antifurto e innescare esplosioni gigantesche che trasformano il paesaggio del gioco.

Call Of Duty contro Batterfield

Fu così che un fine settimana trascorso con i miei zii mi hanno cambiato idea, attratto dalla sua Play Station nuova di zecca , intravidi Call Of Duty nella versione di World At War : un mondo che mi affascinò al punto tale da cambiare la direzione della mia vita. Iniziai a trascorrere intere ore a consultare il gioco passando raggiungendo velocemente tutte le velocità fino al mio guadagnatissimo 1000/1000 che ottenni in modo memorabile sbaragliando nemici con la velocità di un raggio e le armi più all’avanguardia. Il primissimo Modern Warfare diventa il mio biglietto da visita per il mondo meraviglioso nel multiplayer online:una droga virtuale che iniettavo ogni volta che impugnavo il mio joypad . Non potessi immaginare di meglio, tutto così veloce, scattante che sembrava di vivere una vera realtà virtuale che mi appassionava ogni giorno di più .

Non so dire perché, ma dopo qualche mese decisi di voltare pagina, forse cambiava anche il mio modo vedere le cose, stavo crescendo ma stavo scoprendo una passione nuova, quella dei giochi open world occidentali come Fallout 3 o Skyrim , ma anche Black Ops che non avevano una comunità ma tanti altri pregi. Il risvolto psicologico, la modalità zombie , la colonna sonora ma una cosa mi fece stancare anche di quel gioco, mancava grinta alle armi, che mi apparivano scialbe e non davano adrenalina come nelle edizioni precedenti . Così iniziai a consultare Bad Company II, notando un netto miglioramento del gameplay che mi diede la carica per proseguire.

Se oggi, dopo tanti anni, dovessi dare una pura mi aveva cambiamento, direi solo che ero cresciuto e con l’età anche Call Of Duty stancato, probabilmente per esigenza di evoluzione personale.

Batterfield 3: una nuova era

Posso dire che la scelta di Batterfield 3 ha segnato il vero cambiamento, facendomi diventare il gamplayer appassionato che sono oggi, soprattutto grazie a Batterfield One che secondo me ha assolutamente stravinto nella sfida con il vecchio caro Call Of Duty. Il mio animo da sparatutto mi ha fatto propendere definitivamente per l’approccio proposto da DICE perché rivela il suo animo libero e corale che ama e mantiene alta l’adrenalina.