Come funziona una camera climatica
Per capire come funziona una camera climatica, può essere utile prendere come punti di riferimento la temperatura e l’umidità, vale a dire le due grandezze che possono essere controllate grazie a questo tipo di dispositivo. In particolare, per il controllo della temperatura la camera deve poter garantire il raffreddamento e il riscaldamento, ma al tempo stesso avere la capacità di distribuire la temperatura in maniera uniforme nel vano di test. Per assicurare la massima omogeneità possibile nel corso del tempo, vengono adottati degli accorgimenti tecnici ad hoc relativi alla distribuzione dell’aria nella camera: in questo modo si ha la certezza che tutte le superfici e tutte le parti siano caratterizzate dallo stesso livello di temperatura.
I componenti più importanti del sistema a circuito chiuso che costituisce il sistema meccanico di raffreddamento di una camera climatica possono essere individuati nel condensatore, nel compressore, nell’evaporatore e nella valvola di espansione. Il vano prova viene raffreddato in modo omogeneo in virtù della compressione, che precede l’espansione di un gas refrigerante. Si parla di camere climatiche doppio stadio per indicare quelle la cui temperatura minima è di 70 gradi sotto zero, se non addirittura più bassa: esse sono dotate di un impianto a cascata. Vengono definite camere climatiche monostadio, invece, quelle in cui la temperatura minima è di 40 gradi sotto zero.
Stante la precisione delle misurazioni, se aveste la necessità di tarature o riparazioni particolari, il consiglio è quello di seguire questo tutorial per la spedizione della camera climatica prima di procedere all’invio in laboratorio.
Per quel che concerne il sistema meccanico di riscaldamento, esso si basa su resistenze elettriche che sono collocate nei pressi del sistema di ventilazione: proprio la ventilazione fa in modo che l’aria che viene riscaldata sia indirizzata verso il vano prova. I parametri del ciclo sono stabiliti direttamente dagli operatori in base alle prestazioni che devono essere ottenute, e determinano l’azione della funzione di raffreddamento e di quella di riscaldamento.
Passando al controllo dell’umidità, le camere sono capaci di deumidificare e di umidificare, oltre che di diffondere l’umidità in maniera uniforme nel vano di test. A questo scopo è presente un umidificatore elettrico, grazie a cui viene effettuata l’umidificazione diretta: il vapore viene inserito nel flusso di aria tramite un foro, così che l’umidificazione non includa aerosol.
Un algoritmo dedicato monitora i processi di umidificazione, al fine di garantire la loro completa affidabilità. Nel caso della deumidificazione, è coinvolto un sistema meccanico che fa riferimento al principio del dito freddo: nel momento in cui si espone un oggetto con una certa temperatura a una temperatura ambiente più alta, sulla superficie di tale oggetto si condensa l’umidità che è presente nell’aria.
L’evaporatore della camera climatica costituisce l’oggetto con la temperatura bassa; per ridurre i livelli di umidità si fa riferimento a una sezione dedicata.
Grazie a una camera climatica, pertanto, si possono effettuare prove ambientali utili per individuare eventuali difetti su cui si possa intervenire prima della fase di produzione, con conseguenze evidenti sul piano dei costi di manutenzione. Questo dispositivo permette di testare i prodotti presi in esame ricreando delle condizioni specifiche in modo tale da accertare la loro capacità di resistere agli agenti atmosferici e la loro durata.